
Pubblicato ore 12:00
- di Valeria Cappelletti
LIVORNO – Hanno sollevato stupore le opere comparse qualche settimana fa in piazza Magenta (piazza della Vittoria) poste sui cartelloni pubblicitari da un gruppo di artisti che ha voluto richiamare l’attenzione di tutti sull’arte con questo progetto chiamato “#io_manifesto” in un momento in cui tutto ciò che riguarda la cultura ha subito una battuta di arresto. Di quegli artisti per un po’ nessuno ha conosciuto l’identità, ma adesso hanno deciso di uscire allo scoperto, noi abbiamo intervistato Marco Lulli dello studio di architettura 70m2. Lo studio ha ideato, organizzato il format e chiamato i vari artisti a esporre.
Come è nato e come si è sviluppato il format?
Il nostro studio di architettura 70m2 di cui fanno parte anche Marta Righeschi e Lucia Posarelli, dall’inizio del 2009 abbiamo sempre affiancato l’attività di architetti a quella di organizzatori di eventi legati all’arte e alla creatività utilizzando gli spazi dello Studio per le mostre. 70m2 è adiacente al piazza Magenta e un giorno, durante la chiusura per Covid19, Marta è arrivata dicendo che il Comune aveva “pulito” tutti i cartelloni pubblicitari a causa dell’annullamento delle manifestazioni lasciando quindi una serie di fogli bianchi, da qui l’idea di disegnarci qualcosa sopra. Inizialmente pensavamo di utilizzare un cartellone soltanto, poi pensandoci potevamo invece realizzare una vera e propria mostra a cielo aperto. Il momento era cupo, l’arte avrebbe dato bellezza alla piazza. Abbiamo quindi contattato una serie di persone che conoscevamo per assegnare a ognuno un cartellone da interpretare a proprio piacimento seguendo un tema che avevamo imposto. Ecco quindi che artisti, fotografi, grafici e creativi si sono messi all’opera. Abbiamo fatto tutto in pochi giorni e, per evitare tempi troppo lunghi, abbiamo deciso di attaccare i manifesti senza chiedere il permesso al Comune. Stabilito il giorno di “attacco”, abbiamo fatto la nostra azione di sera. In poco tempo la piazza è stata riempita e le opere attaccate.
C’è un filo conduttore tra le opere?
“L’arte come segno positivo al tempo del Coronavirus”, questo il tema che abbiamo dato agli artisti su cui lavorare, il Coronavirus ha fatto annullare tutte le attività lasciando vuoti gli spazi dei cartelloni. In attesa della ripresa, l’arte poteva riempire la piazza, poteva avere un effetto bellezza che in quel momento non c’era.
Perché Piazza Magenta?
Il nostro studio è adiacente alla piazza e la troviamo molto interessante da un punto di vista urbano e sociale. Inoltre i cartelloni da riempire segnavano un percorso naturale, girare intorno alla piazza ammirando una mostra.
Quanto è importante l’arte per manifestare la propria idea?
L’arte è (o dovrebbe essere) uno strumento molto efficace per manifestare le proprie idee perché è un linguaggio libero da schemi. Attraverso le varie espressioni artistiche (pittura, scultura, fotografia, etc) l’uomo trasmette le proprie visioni che sono poi interpretate da chi le legge in un continuo scambio di sensazioni.
Avete in mente altri progetti legati a “#io_manifesto”?
Per noi che abbiamo organizzato questo evento, proprio per la sua unicità, riteniamo questa esperienza chiusa. Su invito dell’Assessore alla Cultura del Comune di Livorno, che si è subito dimostrato entusiasta dell’evento, gli abbiamo presentato altre nostre idee legate sempre al connubio tra arte e qualità urbana. Per ora è stato un semplice incontro, poi vedremo come e se si evolveranno le cose.
Pensate di raccogliere queste creazioni per realizzare una mostra collettiva?
“#io_manifesto” è già una mostra collettiva, le creazioni sono tutte raccolte in piazza Magenta. È già tutto fatto, fruibile a tutti.
Ecco l’elenco degli artisti:
Fabio Leonardi
Filippo Ascione e Andrea Zucca
Valentina Restivo
Filippo Boccini
Bananablu adv
Paolo Ciriello
Fulvio Pucci
Libertà
Giulia Bernini
Patrizia Tonello
Francesco Levy
Michael Rotondi
Riccardo Bargellini
Studio 70m2
Le opere in piazza Magenta. Foto: G. Donati.
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