
- di Valeria Cappelletti
LIVORNO – “L’unica cosa che un attore vuole è avere segnali del mondo, che il mondo dica qualcosa, un attore comico deve far ridere ma spesso subentra l’insicurezza che, quando sei sul palco, ti fa dire: non ridono più, se ne sono andati? Non ci sono più. Poi, ultimante ho scoperto anche l’importanza del silenzio a teatro”. Silvio Orlando racconta i suoi esordi, la sua carriera teatrale e televisiva, l’incontro con Berlusconi, parla di Mike Bongiorno, dei progetti attuali, davanti al pubblico del Teatro Goldoni, ieri sera (sabato 28 settembre) per il festival “Il senso del ridicolo“.
Affiancato da Stefano Bartezzaghi, direttore del festival e dalla giornalista Sara Chiappori, Orlando, che era venuto a Livorno lo scorso anno a marzo per portare al Teatro Goldoni lo spettacolo “La scuola”, parla della sua Napoli e dell’essere attore: “Gli attori spesso hanno la sindrome dell’impostore, pensano di trovarsi in un posto che non li spetta”.

L’attore diverte il pubblico con la sua simpatia, raccontando storie della sua vita, poi sale sul palco il regista Paolo Virzì che ha diretto Orlando nel film “Ferie d’agosto” (1995). Il regista livornese propone per l’attore la cittadinanza onoraria di Livorno e Orlando fa gli complimenti: “Un uomo che ha riscritto la commedia all’italiana” dice.
Nel corso della giornata si sono avvicendati vari personaggi, citiamo l’evento che ha visto protagonisti il cantautore livornese Bobo Rondelli e Paolo Virzì in “Maledetti livornesi”, affiancati dalla giornalista Eva Giovannini.
Il programma di oggi
Alle ore 10.00, ai Bottini dell’Olio, la giornalista Sofia Gnoli mette in ridicolo le stravaganze più esilaranti della moda nell’incontro “Stravaganze di moda. Da Maria Antonietta a Lady Gaga”. Dalle oniriche parrucche realizzate nel Settecento dal parrucchiere parigino Leonard, pare in stato di ebbrezza, passando per le folli creazioni di Elsa Schiaparelli, per arrivare ai travestimenti di Anna Piaggi e all’abito di ‘carne’ di Lady Gaga, questo incontro è un piccolo viaggio al confine tra moda e ridicolo.
Ingresso 3 €.

In Piazza del Luogo Pio, alle 11.30, Ascanio Celestini si interroga sul genere della barzelletta, convinto come è che esse possano rivelare a noi stessi il fondo oscuro della nostra mentalità collettiva, nell’incontro “Storielle-telling”.
Ingresso 3 €.
Sarà invece incentrato su Primo Levi l’incontro delle ore 15, ai Bottini dell’Olio, intitolato “Direi che era un umorista. Ridere con Primo Levi”. Il giornalista Marco Belpoliti ha scelto per noi pagine ironiche e umoristiche dell’autore di “Se questo è un uomo” nel centenario della sua nascita, pagine che verranno lette da una delle voci teatrali più forti e affermate dei nostri anni, quella dell’attrice Federica Fracassi.
Ingresso 3 €.
Alle 17.30, in Piazza del Luogo Pio, le sapienti digressioni di Bruno Gambarotta con Stefano Bartezzaghi sulle nostre infinite attenzioni al cibo, fra la squisitezza e la ghiottoneria, nel “Bruno Brunch”. Gambarotta è stato lui il primo a parlare di cibo.
Ingresso 3 €.
Alle ore 18.45 piazza del Luogo Pio ospita una serata di storie livornesi e di livornesità, condotta e ideata da un habitué del festival, l’attore, conduttore radiofonico e animatore di narrazioni collettive Matteo Caccia: “E non dite che non sono di Livorno”.
Ingresso 3 €.
Alle ore 21, a chiudere il festival, la proiezione del film di Woody Allen “Harry a pezzi” (Teatro Vertigo alle ore 21.00, ingresso 3 €).
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