Il “Sabato al Mascagni”: al via cinque intensi mesi di concerti da camera

Pubblicato ore 16:00

LIVORNO – Cinque mesi dedicati ai concerti di musica da camera: il Conservatorio Mascagni offre alla città di Livorno una bella occasione con il “Sabato del Mascagni“. Si parte sabato 4 febbraio alle 16 nell’Auditorium Cesare Chiti, in via Galilei 40 con il recital pianistico del giovanissimo Edoardo Mancini.

Il musicista eseguirà i Gesänge der Frühe, i Canti dell’alba, Op. 133 di Robert Schumann (1818-1856), il Prelude a l’apres midi d’un faune di Claude Debussy (1862-1918), la Sonata-Fantasia n. 2, op 19 di Alexandr Scriabin e Trois mouvements de Petrouchka – Danse Russe, Chez Petrouchka, La semaine grasse – di Igor Stravinskij (1882-1971).

“C’è un leit-motiv che percorre tutto il programma – dice Macini – ed è lo scorrere del tempo della giornata, del tempo della vita, delle sue stagioni. Dai Gesänge der Frühe, i Canti dell’alba, Op. 133 di Schumann per il Prelude a l’apres midi d’un faune, per la della notte evocata nella Sonata-Fantasia n. 2, op 19 di Scriabin e fino ai Trois mouvements de Petrouchka di Stravinskij, la cui vicenda si svolge in una giornata, al termine della quale Petrouchka morirà per “risorgere” nella notte, io vivo questo programma come metafora della vita, delle sue stagioni e del suo infinito rinnovarsi.”

L’artista

Nato nel 2000, fin da piccolissimo evidenzia una così spiccata sensibilità per la musica che i genitori lo affidano alle cure della pianista Scilla Lenzi. Edoardo non ha più di tre anni; ma subito la musica diviene il volano della sua giovanissima esistenza. Ed è naturale che il pianoforte della sua maestra si faccia il “suo” strumento.

Nel 2009, nonostante la giovane età, viene accettato al Mascagni nella classe di Daniel Rivera, concertista di fama internazionale, spesso in duo con la grande Martha Argerich e che lascia la nativa Rosario, in Argentina per naturalizzarsi italiano.

Edoardo, sotto la guida di Rivera, sboccia rapidamente a un pianismo straordinariamente maturo, che lo vede laureato in strumento ad appena 17 anni e cui si dedica, in maniera esclusiva, dopo la maturità scientifica.

Come ogni vero artista, Mancini si spinge oltre nella ricerca della sua cifra d’interprete e oggi cura la sua specializzazione con Maurizio Baglini, grande interprete e docente del Mascagni, e con Enrico Pace, presso la prestigiosa Accademia di Musica di Pinerolo.

L’ingresso ai concerti è gratuito e libero.

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