Il Lions Club Porto Mediceo celebra il 27 gennaio omaggiando la lapide in ricordo di Primo Levi

La cerimonia è stata arricchita dall'ensemble di fiati

Foto: Lions Club Porto Mediceo
Share

Pubblicato ore 17:56

LIVORNO – “Se anche una sola persona alla settimana, si soffermasse e leggesse le parole di Primo Levi incise sul marmo, noi del Lions Club Livorno Porto Mediceo avremmo raggiunto il nostro intento, fare memoria”. Così la presidente del Lions Marina Marenna in occasione della Giornata della Memoria, durante la consueta cerimonia in ricordo della Shoah sotto la lapide che il Club ha donato alla città nel 2014 e che reca incisa la poesia “Se questo è un uomo”.

La cerimonia, svoltasi, il 27 gennaio, quest’anno è stata arricchita dalla presenza dell’ensemble di fiati degli studenti della classe quinta A musicale del Liceo Niccolini Palli (diretto dalla professoressa Giovanna Nieri) che, sotto la guida del maestro Paolo Filidei hanno suonato brani di musica tradizionale Klezmer, espressione della cultura ebraica dell’est europeo, di grande potenza evocativa.

Foto: Lions Club Porto Mediceo

Il sindaco Luca Salvetti, che ha offerto una stanza al piano terra di Palazzo Comunale perché per i musicisti sarebbe stato impossibile suonare all’aperto per il freddo, ha elogiato la nostra città: “Perché non è indifferente, per la forza unica di prendersi a cuore le situazioni in cui c’è da ragionare, aiutare e ricordare”.

Di debito inestinguibile dell’umanità verso il popolo ebraico ha parlato Vittorio Mosseri, presidente della Comunità ebraica e socio del Club: “la responsabilità è di tutti e di tutti è il dovere della memoria. Ma lamemoria deve essere sentita e non un vuoto rituale”.

“La tecnica del nazifascismo era quella di disumanizzare il nemico – ha detto Ermanno Smulevich, scrittore e figlio di un sopravvisuto – far passare gli ebrei per subumani. Occorre insegnare a rizzare le antenne contro il fascismo che può avere tanti colori”.

Il questore Roberto Massucci si è soffermato sulla parola preoccupazione: “Vuol dire occuparsene prima. Nuovi colpevoli potrebbero venire e anche una nuova follia. L’antidoto è occuparsene prima, studiare, avere dei valori” e ha concluso ricordando il sacrificio di poliziotti e carabinieri che, a costo della vita, si opposero alla barbarie”.

Anche il maestro Filidei ha portato il suo contributo soffermandosi sulla demolizione culturale del popolo ebraico, al quale era proibito cantare e suonare la sua musica definita “degenerata”.

La cerimonia si è conclusa con le parole della poesia di Primo Levi, letta dalla socia Giovanna Segnini. Ospiti del Lions Club Porto Mediceo anche il comandante provinciale dei Carabinieri Piercarmine Sica, il capitano di fregata Vincenzo Sacco per l’Accademia e il tenente colonnello Gianluca Bagnardi per la Guardia di Finanza.

© Vietata la riproduzione

Lascia un commento

La tua email non verrà pubblicata. I campi con asterisco sono obbligatori


*