
Pubblicato ore 07:00
LIVORNO – Proseguono gli appuntamenti nella nostra città dedicati al Giorno della Memoria che si celebra il 27 gennaio e che ha l’obiettivo di ricordare le tantissime vittime dell’Olocausto. Da oggi, 26 gennaio, Livorno dà ampio spazio al teatro con una serie di spettacoli di grande interesse culturale e umano.
Mostra: “Antisemitismo in rete”
Questa mattina alle ore 11.30 aprirà a Palazzo Granducale la mostra dal titolo “Antisemitismo e linguaggio dell’odio in rete”, alla presenza della presidente della Provincia, Sandra Scarpellini.
L’esposizione getta uno sguardo su quei contenuti riconducibili all’antisemitismo, che purtroppo sono reperibili ogni giorno sul web. L’iniziativa raccoglie materiale reperibile su internet, messo a disposizione dall’Osservatorio Antisemitismo del Cedec (Centro Documentazione Ebraica Contemporanea), e si articola in sei sezioni: la tecnica dell’irrisione; ingiurie e diffamazioni; complottismo/soldi/potere, tra fake news e menzogna; negazionismo /neonazismo/violenza; il dileggio del “Giorno della Memoria”; antisemitismo e COVID.
Uno specifico spazio è, poi, dedicato alla storia della senatrice a vita Liliana Segre.
La mostra sarà visitabile negli orari di apertura degli uffici: dal lunedì al venerdì ore 9-13, il martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17.
Goldonetta
La Goldonetta ospita questa sera, 26 gennaio ore 21, “Processo a Dio” scritto da Stefano Massini, regia di Amasi Damiani. Lo spettacolo racconta l’Olocausto senza cliché, regalando al pubblico forti emozioni e spunti di riflessione.

Elga Firsch è un’attrice ebrea di Francoforte deportata nel campo di sterminio di Maidanek, dove ha conosciuto le inimmaginabili atrocità del nazismo. Sopravvissuta allo sterminio, Elga torna alla vita animata dall’intento di avere ragione della sofferenza inflitta al suo popolo, portando Dio alla sbarra: al processo assisteranno anche il rabbino Nachman come difensore di Dio, suo figlio Adek smanioso di vendetta, lo Scharführer Reinhard in rappresentanza del Reich e i due anziani Solomon e Mordechai , giudici severi di un processo che vedrà in scena anche l’enigmatico Jafet vittima delle torture naziste che assumerà il ruolo di giudice “dal cuore puro”.
Interpreti: Manola Bichisecchi, Riccardo Monzani, Giorgio Notari, Andrea Bocelli, Maurizio Pastacaldi, Alessandro Curcio e Federico del Nista.
Collaborazione artistica di Adriana Lamacchia, musiche originali composte da Susanna Suriano e Stefano Torossi, luci Chico De Maio.
Costo del biglietto: € 10,00
Biglietteria del Teatro Goldoni (tel. 0586 204290) aperta anche oggi giovedì ore 10-13.
Pietre d’inciampo
Domani, venerdì 27, alle ore 16, in via Bartelloni 1, sarà scoperta una Pietra d’Inciampo in memoria del cittadino livornese Mario Cozzolini, sopravvissuto ai lager nazisti. Cozzolini fu arrestato nel gennaio del 1944 e deportato nel campo di concentramento di Dachau con numero di matricola 64141, triangolo rosso (prigioniero politico), dove riuscì a sopravvivere fino alla liberazione.
Venerdì 27 gennaio alle ore 17, la Fondazione d’arte Trossi-Uberti inaugura la mostra “Poteva capitare a chiunque. Luciano Castelli (1921-2006). Disegni di un deportato“.
Luciano Castelli è stato una figura di rilievo per la città di Livorno; oltre alla sua attività di pittore, che lo ha portato ad esporre anche alla Biennale di Venezia (1950), è stato insegnante, ha scritto un manuale di lingua latina, e preside al Liceo Francesco Cecioni, per il quale ha avuto un ruolo determinante nell’introduzione degli indirizzi sperimentali, tra cui l’Artistico.
Nell’estate del 1944, Castelli aveva 23 anni ed era sfollato in campagna a causa dei bombardamenti che avevano distrutto buona parte del tessuto cittadino. In cammino da Avane (frazione di Vecchiano) verso Lucca, fu catturato dai soldati tedeschi e deportato in Germania.
Non era un oppositore politico, non era un ebreo: si trovò nel posto sbagliato al momento sbagliato. Forse per esorcizzare la precarietà del suo destino o forse per lasciare traccia di sé, Castelli racconta la sua prigionia nel campo di lavoro tedesco attraverso una raccolta di veloci disegni, arguti e poetici al contempo.
Nella mostra, che resterà aperta con ingresso libero anche sabato 28 e domenica 29 dalle 15,30 alle 18,30, sono presentate per la prima volta le preziose testimonianze di quegli eventi, conservate dai figli di Castelli. Al finissage di domenica previsto per le ore 17, sarà presente una delegazione della Comunità Ebraica Livornese.
La selezione e l’elaborazione dei materiali e del video intervista a Francesca Castelli è stata realizzata da Farah Vece nell’ambito di un tirocinio curricolare per il Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, con il coordinamento della Prof.ssa Antonella Capitanio.
Nuovo Teatro delle Commedie
La sera del 27 gennaio alle ore 21.30 il Nuovo Teatro delle Commedie (via Terreni 3/6) accoglierà la lettura scenica dell’Associazione Effetto Collaterale “Chi “Chi porterà queste parole?”, opera di Charlotte Delbo, drammaturga e resistente francese (di origini italiane), sopravvissuta all’orrore di Auschwitz. Dato alle stampe a Parigi nel 1967, il testo di Delbo – inedito in Italia – è l’unica opera teatrale dedicata all’esperienza concentrazioniaria femminile. L’iniziativa è dedicata a Francesca Talozzi drammaturga e regista scomparsa lo scorso maggio, nota in città anche per il suo attivismo sociale e l’impegno per la memoria del Moby Prince.

Sul palco 23 donne: Alessia Cespuglio, presidente dell’Associazione e che ha curato anche l’allestimento, Nara Biagiotti, Luisa Bianchi, Lisa Ceccherini, Francesca Cordì, Stefania D’Echabur, Flaviana Deserti, Simonetta Filippi, Francesca Finocchiaro, Lara Gallo, Roberta Gattabrusi, Rina Giuffrida, Giovanna Gorelli, Fiamma Lolli, Samanta Mela, Lisa Polese, Veronica Socci, Nives Timpani, Maria Teresa Volpi. Accompagna la lettura scenica il commento musicale di Antonio Ghezzani.
Ingresso gratuito (si consiglia di recarsi al teatro con un po’ di anticipo).
Museo di Storia Naturale del Mediterraneo
Uno spettacolo musico-teatrale liberamente ispirato al testo “L’inferno di Treblinka” di Vasilij Grossman andrà in scena il 28 gennaio alle ore 17 nella Sala del Mare del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo (via Roma, 234). L’evento intende celebrare il Giorno della Memoria 2023 dando voce a giovani talenti che attraverso le parole e la musica ricorderanno i terribili eventi del XX secolo.
Lo spettacolo farà rivivere agli spettatori l’ultima ora di vita di un deportato nel campo di sterminio di Treblinka: dall’arrivo in treno fino alle camere a gas. La voce narrante sarà di Elena Natucci. Queste lucide e cruente pagine – scritte da chi ha conosciuto di persona i pochissimi testimoni sopravvissuti e i carnefici di quel luogo – si concludono con i versi struggenti di una delle poesie di Itzhak Katzenelson, poeta e vittima della Shoah. Durante lo spettacolo le parole lasciano il posto al suono del quartetto di violoncelli e ai temi ebraici più celebri del repertorio violoncellistico, lasciando alla musica ciò che le parole non possono esprimere.
Le musiche, adattate per quartetto di violoncelli, sono di Bach, Bloch, Messiaen, Bruch e Williams.
Voce narrante: Elena Natucci.
Violoncelli: Andrea Volcan, Emma Biglioli, Giacomo Petrucci, Lavinia Golfarini.
Elaborazione testi di Andrea e Giulia Volcan.
Trascrizioni musicali di Giacomo Petrucci.
I testi sono liberamente tratti da: V. Grossman e Katzenelson.
Ingresso a pagamento € 10,00.
Prenotazione consigliata: segreterie.museo@provincia.livorno.it – 0586 266711 oppure 0586 266734.
Teatro Enzina Conte
Il teatro di via del Pallone 2 propone per domenica 29 gennaio alle ore 17 “Senza Hitler” della Compagnia gli Evasi, vincitore di ben 6 premi nazionali e 1 internazionale.
“Scarso talento, prova di disegno insufficiente”, fu il verdetto di non ammissione per il diciottenne Adolf Hitler all’Accademia di arti figurative di Vienna nel 1907. Quel fallimento segnò probabilmente l’inizio di un processo di odio del futuro Fuhrer per tutta l’umanità.

In questo testo vincitore del “Premio Speciale della Giuria Riccione 2001” , l’autore Edoardo Erba, immagina e crea una dimensione parallela agli eventi accaduti in cui Hitler viene promosso all’esame dell’Accademia di Belle Arti e realizza il sogno della sua giovinezza: diventare pittore. Ma in realtà la sua fama rimane quella di un pittore mediocre e irrequieto, che dipinge quello che nella nostra dimensione ha fatto: guerra, massacri, camere a gas.
Accanto a lui Eva, modella, donna delle pulizie, poi compagna di vita. A sessant’anni, quando il pittore Adolf Hitler sta per emergere dall’anonimato, dopo una vita di frustrazioni artistiche, viene intervistato da Anne, una giovane giornalista della Frankfurten Zeitung. Ambientato negli anni 50, Stoccolma è la capitale dell’Europa.
Con: Andrea Carli/Pittore, Lucia Carrieri/Anne, Nicoletta Croxatto/Eva, Riccardo Avanzini/Sergente.
Regia: Alessandro Vanello. Aiuto regia: Riccardo Avanzini. Consulenza musicale: Daria Pietrapiana. Luci: Luigi Gino Spisto. Scenografia e costumi: Compagnia degli Evasi.
Prenotazioni 0586210120.
Istoreco
Lunedì 30 gennaio alle ore 16 ai Bottini dell’Olio incontro dal titolo “Letteratura e deportazione. Una riflessione su Charlotte Delbo e Primo Levi”. L’evento, curato da Istoreco Livorno, registra la presenza di Elisabetta Ruffini, direttrice dell’Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, e di Martina Mengoni, ricercatrice dell’Università di Ferrara.
Consigliata la prenotazione all’indirizzo mail istoreco.livorno@gmail.com o al numero 0586. 809219.
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