
- di Valeria Cappelletti
LIVORNO – “Garibaldi. Livorno. L’Indipendenza. La famiglia Sgarallino” è il titolo della mostra storico-documentaria che verrà inaugurata domani, sabato 13 aprile fino al 26 maggio, al Palazzo Orlando (via G. D’Alesio 6) alle ore 17. Ingresso libero.

L’evento, a cura dello storico e archeologo Alessandro Schiavetti, è promosso dal Salottino dei Ricordi, l’associazione fondata da Michela Sgarallino, pronipote dei tre fratelli Sgarallino (Andrea, Jacopo e Pasquale) che ha conservato tutto il materiale che oggi compone la mostra.
Un tuffo in un’epoca storica, quella del Risorgimento, che vide molti livornesi protagonisti e che ancora oggi rivive ogni anno in occasione del 10 e 11 maggio grazie all’impegno del Comitato livornese per la promozione dei valori risorgimentali guidato dal presidente l’Ammiraglio Luigi Donolo.
La mostra ripercorre le tappe principali di Garibaldi a Livorno, con focus importante sulla famiglia Sgarallino, in particolare sugli eroi Andrea e Jacopo, sulle due giornate della difesa di Livorno e sui passaggi fondamentali del periodo risorgimentale toscano.
La storia di una profonda amicizia
La famosa impresa dei ‘Mille’ comandata da Giuseppe Garibaldi vide la partecipazione di molti volontari livornesi. Tra questi, a capo di numerosi giovani garibaldini, c’erano i fratelli Andrea, Pasquale e Jacopo Sgarallino, uomini che diventarono da subito protagonisti di scontri decisivi per la conquista del regno borbonico.
Il Generale Garibaldi si fermò spesso nella città labronica dove sempre maggiori furono i rapporti con i fratelli. Fu una lunga e intensa amicizia quella che legò l’Eroe dei Due Mondi alla famiglia livornese, testimoniata negli anni da una numerosa e fitta relazione epistolare, dagli affetti e dai momenti trascorsi insieme fino alla morte del Generale. La loro fu un’amicizia che credeva nella comune fedeltà alla bandiera e nella condivisione degli ideali di unità nazionale, che ben presto si alimentò di sentimenti veri e profondi intrisi di rispetto e d’affetto.
Gli oggetti in esposizione

Tutto il materiale presente in mostra, custodito da Michela Sgarallino, è una fonte inesauribile di testimonianze. Oltre cento i cimeli e i documenti in esposizione nelle sale di Palazzo Orlando (piano terra) relativi non soltanto alle campagne militari dell’Eroe dei Due Mondi per l’unificazione dell’Italia ma anche ai viaggi e alle imprese in Europa e nel mondo. Tra questi citiamo:
– le camice rosse di Jacopo e Andrea Sgarallino (foto in basso nella galleria);
– la giacca di Garibaldi nel ruolo di maggiore dei bersaglieri del Regno d’Italia (1871) (foto in basso nella galleria);
– l’anello d’oro con scheggia d’osso estratta dalla gamab di Garibaldi dopo il traferimento in Aspromonte;
– una fotografia che ritrae Garibaldi con acclusi barba e capelli donata a Jacopo Sgarallino (1865);
– il berretto garibaldino di Andrea Sgarallino (1882) (foto in alto a destra);
– la sciabola appartenuta a Giuseppe Garibaldi con la scritta “Vaincre ou Mourir” (vincere o morire) (1871) (foto in alto);
– numerose lettere, fotografie, telegrammi;
– una teca contenente gli ultimi oggetti usati da Garibaldi in vita (1882).

Alla ricerca di una sede permanente
La mostra rappresenta solo una piccola parte del corpus impressionante dell’intera collezione posseduta dalla famiglia Sgarallino che la rende una delle più vaste e complete raccolte garibaldine al mondo.
“Più volte ho chiesto alle Amministrazioni una collocazione permanente e adeguata dove esporre tutto questo materiale – ha detto Michela Sgarallino – che fosse anche a mie spese nella gestione, un modo per offrire un servizio alla cittadinanza, anche per i croceristi, bene o male Garibaldi è conosciuto da tutti, ma ho ottenuto risposte inadeguate come Porta San Marco che è troppo piccola o il Museo della Città. Vorrei una sede proprio dedicata, per la vastità della collezione, con una sala studio per i ragazzi che vogliono fare ricerche perché no, sulle loro origini, per capire se un loro antenato poteva essere stato un garibaldino”. Michela Sgarallino, che ha ereditato la tenacia dai suoi avi, non si dà per vinta e si è attivata personalmente per cercare varie sedi e nel frattempo sono arrivate richieste per una mostra a Firenze e a Roma.
L’esposizione è frutto di una lunga ricerca effettuata da Alessandro Schiavetti e dallo staff di ACS Art Center: “Ho potuto studiare in maniera approfondita il periodo del Risorgimento livornese, mi sono messo nei panni di quei cittadini che il 10 e l’11 maggio 1849 videro la città invasa dagli austriaci, furono momenti terribili ed è terribile che a Livorno non ci sia un Museo dedicato alla Storia del Risorgimento e che troppo spesso i nomi dei volontari livornesi siano taciuti e non siano oggetto di studio a scuola”.
Leggi la notizia sul plastico in bronzo dedicato alla difesa di Livorno del 10 e 11 maggio 1849.
L’inaugurazione
Per domani, giorno dell’inaugurazione, a partire dalle ore 17 saranno presenti i soci delle Associazioni Historica Lucense di Lucca, ex Cinema Aurora e Aper Labronicus che indosseranno abiti storici risorgimentali. Inoltre sarà presente la Fanfara dell’Accademia Navale che proporrà musiche risorgimentali.
Orari e informazioni
Orari di apertura: dal 13 aprile al 26 maggio tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 20 e su prenotazione dalle 10 alle 13.
Ingresso gratuito.
Per informazioni: 3391593426 – ilsalottinodeiricordi@gmail.com.
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