Dalia Colli e Francesco Bruni raccontano le loro paure al FIPILI Horror Festival

Oggi ultimo giorno con la premiazione dei corti

Dalia Colli e Francesco Bruni durante il dibattito. Foto: C. Foschi
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Pubblicato ore 07:00

  • di Valeria Cappelletti

LIVORNO – Una chiacchierata tra amici, tra ricordi, risate e cinema, ieri pomeriggio, il FIPILI Horror Festival ha visto protagonisti il registra Francesco Bruni, la make up artist Dalia Colli e i Licaoni Alessandro Izzo e Francesca Detti. Al centro del dibattito “Le mie paure al cinema”.

Dalia Colli. Foto: C. Foschi

Un incontro tra livornesi, tra pluripremiati, Dalia Colli infatti ha ricevuto ben tre David di Donatello per “Reality” (2014), “Dogman” (2019) e “Pinocchio” (2020), così come Bruni (“La prima cosa bella” per la sceneggiatura, “Scialla!”, “Il capitale umano”, “Tutto quello che vuoi”). I due hanno risposto alle domande dei Licaoni sulla paura, le aspettative future e il cinema horror.

Dalia Colli attualmente è impegnata nella realizzazione del film “La scuola cattolica“, regia di Stefano Mordini con Valeria Golino, Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca, mentre a breve uscirà il nuovo film di Francesco Bruni “Cosa sarà” con Kim Rossi Stuart che verrà presentato alla Festa del Cinema di Roma. Il film uscirà il 24 ottobre e Bruni spera di poterlo presentare a Livorno il 30 o il 31 ottobre: “Al cinema 4 Mori – dice – perché qui ho fatto le mie esperienze teatrali e magari portare qualcuno degli attori”.

Ma entriamo nel vivo del dibattito: “Qual è il primo ricordo che avete del cinema horror?” chiedono i Licaoni.
“Andai a vedere un film di guerra con mio fratello – racconta Bruni – e c’era una scena in cui una persona distesa su un letto e moriva dopo una flebo, mio fratello rimase molto impressionato da quella scena tanto che si ammalò e tutto questo colpì molto anche me; poi nel 1974 andai a vedere “Profondo Rosso” e una volta uscito dal cinema mi resi conto che sarei stato infelice per molto tempo. Un giorno mi trovavo da solo in casa, squillò il telefono, andai a rispondere e la camicia mi rimase impigliata nella maniglia e svenni dalla paura. Quando poi mi ripresi da “Profondo Rosso”, andai a vedere “L’Esorcista” e questo fu il colpo di grazia”.

Francesco Bruni. Foto: C. Foschi

Anche per Dalia Colli il primo ricordo con il cinema horror è legato alla pellicola di Dario Argento: “Mia madre allora lavorava sugli Scali d’Azeglio e c’era un ascensore nell’edificio che era molto simile a quello del film, ma è stato “L’Esorcista” che mi ha distrutto, credo che mi abbia fermato la crescita, ecco perché sono così bassa” scherza.

Alessandro Izzo e Francesca Detti chiedono ai due protagonisti: “Qual è la loro paura più grande”.
“La prima è stata la pandemia – dice Dalia Colli – che mi ha fatto capire che il lavoro è importante ma che c’è altro oltre questo. L’altra mia grande paura è che il cinema finisca, io voglio che le persone tornino a vedere i film sul grande schermo, che tornino a sognare”.

Per Francesco Bruni invece è: “Essere inadeguato, per esempio dover usare una macchina da presa molto costosa e aver paura di non riuscire a maneggiarla, per fortuna non sono mai da solo”.

Sempre parlando di paura, un’altra domanda riguardava: “Il rapporto con il pubblico e con i colleghi, il timore di sbagliare e di essere giudicati”.
“Sto molto attento a queste cose – dice Bruni – se ad esempio durante una scena divertente il pubblico non ride mi preoccupo, oppure se vedo qualcuno che si alza dal suo posto durante un film mi domando il perché?”. Bruni continua dicendo che sul set ama circondarsi di persone che sono al suo pari, se non superiori.
“Non mi interessa molto il giudizio degli altri – dice Dalia Colli – ti metti in gioco ma chi se ne frega se sbagli qualcosa. Quando lavoro ci metto tutto il cuore, se qualcosa va storto, andrà meglio la prossima volta“.

Ma cosa succederebbe se Francesco Bruni e Dalia Colli si unissero per fare un film horror? “Intanto porteremo il pallone…” dice Bruni facendo riferimento al fatto che Dalia Colli ha abilità calcistiche. “…che poi diventerebbe una testa che rotola” aggiunse Colli.
“È da un po’ che penso di fare un horror – confessa il regista livornese – mi piacerebbe ambientarlo nelle ex colonie fasciste di Tirrenia con fantasmi – poi guardando Dalia Colli  esclama – allora lo facciamo un horror a Livorno?”.

  • Dalia Colli. Foto: C. Foschi

Il programma di oggi, 11 ottobre

Cinema 4 Mori

Pagani e Caluri

11:00 proiezione del film: “Maniac” di William Lustig, 1980. Introducono il film Claudio Bartolini e Federico Frusciante. Ingresso gratuito.
14:00 proiezione cortometraggi italiani in concorso. Categorie Horror e Fantascienza. Ingresso 3 euro.
17:30 presentazione del libro “Don Zauker – L’origine del male” 2003-2020 la saga continua” (Feltrinelli comics). Incontro con Emiliano Pagani e Daniele Caluri. Modera Virginia Tonfoni. Ingresso 3 euro
19:00 premiazione concorso cortometraggi FIPILI Horror Festival 2020. Perfomance “Mise en Abyme” di Elena Zagaroli. Ingresso gratuito con prenotazione online obbligatoria.
20:00 replica cortometraggi vincitori FIPILI Horror Festival 2020. Ingresso gratuito.
22:00 proiezione del film: “The Lighthouse” di Robert Eggers, 2019. In collaborazione con Universal Home Entertainment. Introduce il film Federico Frusciante. Ingresso 5 euro, prenotazione obbligatoria.

I cortometraggi in gara e i nomi dei registi che verranno premiati da due giurie. Per la giuria dei corti nazionali: Manetti Bros, Dalia Colli, Valentina D’Amico e Federico Frusciante. Per i corti internazionali: Fabio Canessa, Francesca Lenzi, I Licaoni, Antonio Capellupo.

I nomi dei partecipanti

Cortometraggi – Categoria HORROR E THRILLER
DIVINA MORTIS di Josh Heisenberg; FANTASMAGORIA di Riccardo Grippo; FERINE di Andrea Corsini; GOOD MAN: ONORA IL PADRE E LA MADRE di Daniele Zinelli; IL RIFLESSO NASCOSTO di Eugenio Krilov; IL RISVEGLIO DI MHUNSEF di NicolaPegg; INFERNAL REQUIEM di Barbara Como; LA DONNA CHE ABITA LA MONTAGNA di Francesco Foletto; L’ULTIMO CROCEVIA di Paolo Lobbia; MARCIA FUNEBRE PER UN SONNAMBULO di Vittorio Bonutto; MILLE SCUDI di Serena Corvaglia; MOMMY di Diego Carli; PELLE DI VIPERA di Davide Cancila; SLEEP PARALYSIS di Simone Miccinilli; SOLTANTO PAROLE di Daniele Misischia; SWITCH di Francesco Longo TALES OF A FALLING MAN di Luca Nicolosi; THE DARK DAWN di Alessandro Spada; THE JAGER WITHIN di Ivan King e Francesco Sanseverino; TUNNEL di Dario Bagatin.

Cortometraggi – Categoria FANTASTICO E FANTASCIENZA
ACROSS THE UNIVERSE di Andrea Moneta; ADAM di Roberto Achenza, DELITTO NATURALE di Valentina Bertuzzi; LA CAGE di Davide Petrosino; LA FIAMMA di Giacomo Talamini; N di Iacopo di Girolamo; NOVAGRAD
di Lorenzo Corvino; POWER TRIP – GENESIS di Uberto Santinami; QUIET di Samuel Bruno; SCENARIO di Alessandro De Leo e Alex Avella.

Cortometraggi SELEZIONE FIPILI HORROR WEIRD
15 MINUTI PER RICORDARE di S.Bruno, C.Salerno, A.Cutuli, F.Panasiti; ABYSSUS di Fabrizio La Monica; ANNIE di Saverio Maro; BOBBY di Federico Morlupi; BUNNY di Alex Romanello; CHE GITA DI MERDA! di Roberto Albanesi; COSA COVIDENTRO di Massimo Boddi e Gabriele Nannetti; DALLA PARTE DELLA BESTIA di Pietro Lorenzi; DRAW di Filippo Morelli; E’ SOLO UN GIOCO di Leonardo Barone; E.R.O.E. di Marco Gallori; FUORI
di Michele Gallone; G IS FOR GARDEN di Pietro Cervino; IL CASO RUSCONI di Fabio Penna e Valerio Sperati; IL PIENO di Sergio Sansone; IL PUBBLICO di Leonardo Ceccanti, INTERNO, GIORNO di Giosuè Cremonesi;
L’ANELLO DI HALLOWEEN di Vincenzo Coccoli; LIVORNOMICON di Dario Monticelli; POST-IT di A. Davoli, D. Russo, A. Spagnoli; RAGAZZI DA PAURA di Maurizio Braucci; REBI di Gianmaria e Lorenzo Del Guerra; SANGUE Q.B. di Francesco Bianco; SENZA TENERE PREMUTO di Paolo Strippoli; THE CORPORATION di Gabriele Innascoli e Valerio Giancola; THREE BULLETS di Collettivo Tokoloshe; TRIANGLE di Cataldo De Palma; UN INNOCENTE di Luca Ricotta.

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