Concerto travolgente con Bobo e i SuRealistas e non manca il duro attacco alla guerra

Un vero show sul palco di piazza Mazzini

Bobo Rondelli durante il concerto. Foto: Glauco Fallani
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Pubblicato ore 07:00

  • di Valeria Cappelletti

LIVORNO – È stato un finale scoppiettante quello di “Straborgo” 2022 per quanto riguarda i concerti, ieri sera, 4 giugno, sul palco di piazza Mazzini c’erano Bobo Rondelli e i SuRealistas che hanno portato una ventata di allegria, tra suoni latino americani, musica afro e ballate lente. Non è stato solo un concerto, ma un vero show, d’altronde siamo abituati a Bobo che durante le sue esibizioni racconta aneddoti, scherza e parla di attualità e così è stato anche stavolta.

I SuRealistas sono una band che affonda le radici in Argentina e Sicilia, Pisa e Livorno e persino in Bosnia. Sono una vera band, come quelle dei tempi che furono e non c’è un leader.

Ad aprire lo spettacolo è Massimiliano della Fondazione Il Sole che si occupa di disabilità, Massimiliano ha voluto ringraziare Bobo perché è il protagonista del video promozionale in cui canta “Ho picchiato la testa” (famoso brano degli Ottavo Padiglione di cui Rondelli era il cantante) per la campagna 2022 sulla donazione del 5×1000 alla fondazione onlus.

Poi sono saliti i SuRealistas e hanno presentato i primi tre brani tutti da ballare, quindi si è aggiunto Bobo. Otto musicisti sul palco ben amalgamati e affiatati. Con incursioni divertenti e battute come quando Bobo dopo aver affermato di dover andare in bagno, torna sul palco poco più tardi e mima lo scimpanzé correndo da una parte all’altra del palco e battendosi sul petto.

Durante la serata non potevano mancare due dei cavalli di battaglia del cantautore livornese: “La marmellata” e “Madame Sitrì (Bella Livorno)” e proprio durante quest’ultima canzone, Bobo prima scherza dicendo che il suo nome: “Se si fa l’anagramma diventa bordelli tornerò, solo io potevo scrivere questa canzone sull’amore”, poi però si fa serio e dice la sua sulla guerra: “Parlano di guerra e di eroi che vogliono restare per far la guerra, ci imbrogliano, la guerra è solo questione di culo, il coraggio lo si misura in tempo di pace, tira fuori le palle in tempo di pace e fai del bene a chi ti sta intorno perché hai modo di misurare il coraggio”.

Ma c’è spazio anche per aneddoti divertenti e per “My way”, omaggio di Bobo a Frank Sinatra e per un affondo ai cugini pisani.

Insomma un concerto travolgente, un inno alla vita, al canto e alla danza.

Foto di Glauco Fallani

La nostra intervista a Bobo prima del concerto

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