Avis presenta la Festa del donatore e la nuova campagna di informazione

Cinque nuovi video per incentivare i cittadini al dono

Il manifesto della nuova campagna Avis
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  • di Valeria Cappelletti

LIVORNO – Oggi, 14 giugno, è la Giornata mondiale del donatore di sangue. A Livorno in tutto l’anno sono circa 9mila i cittadini che si recano al Centro Trasfusionale dell’Ospedale per donare sangue e plasma, ma non basta, soprattutto con l’arrivo dell’estate il numero delle donazioni tende a diminuire e tutti noi siamo a rischio.

Per questo Avis Livorno ha scelto proprio la giornata di oggi per lanciare la nuova campagna di sensibilizzazione con nuovi motti come “Si Avis chi può”, “La felicità è contagiosa” e “Siamo tutti riceventi”, nuovi manifesti (due in via Cogorano e uno in via della Meridiana) e con 5 video girati in città e che hanno coinvolto i livornesi e hanno come testimonial il calciatore Igor Protti, il comico e cabarettista Leonardo Fiaschi e l’atleta paralimpico Andrea Lanfri. A occuparsi della campagna l’agenzia di comunicazione Capoverso.

Chi ha paura dell’ago?

Il primo dei cinque video, ne saranno lanciati uno a settimana, sui canali social di Avis, ha come testimonial Igor Protti che ha il compito di aiutare il giovane donatore a non avere più paura dell’ago, uno dei principali ostacoli per chi vorrebbe avvicinarsi alla donazione del sangue. Il giovane Tommaso nel percorso verso la sede di Avis incontra un gruppo di ragazzi che sta giocando a calcio, il pallone finisce tra i piedi di Protti che tira fuori una siringa e infilza l’ago nel pallone, ma in realtà questa serve per gonfiare la palla perché, come dice la scritta del video, “alcuni aghi non bucano”.

“L’idea è stata di creare una campagna di sensibilizzazione improntata su una visione positiva e che dà felicità – ha detto Alessandro Bientinesi di Capoverso – per questo ci siamo affidati a Jessica Manzella, copybraid, copywriter e social media manager Avis Livorno, per creare delle frasi che invogliassero i cittadini a donare”.

Le iniziative in programma

“Questa è la settimana più bella per Avis – ha detto il presidente Matteo Bagnoli – si parte proprio con oggi per ringraziare i nostri donatori che ogni giorno in maniera silenziosa si recano al Centro Trasfusionale per donare; a questo si aggiungono gli eventi di sabato 15 e domenica 16 giugno: cioè “Tutti a bordo“, la Giornata regionale della donazione, che quest’anno si terrà proprio a Livorno con tantissime associazioni che si daranno appuntamento all’Accademia Navale. Ma l’iniziativa che più ci interessa è quella dedicata al Torneo di Beach volley organizzato dal Gruppo giovani Avis Livorno che si svolgerà sabato e domenica allo stabilimento balneare Calypso di Tirrenia, a cui tutti sono invitati”.

La Festa del donatore

I 5 video saranno presentati al pubblico in occasione della 64esima edizione della Festa del Donatore che si svolgerà mercoledì 19 giugno, momento clou dell’intero anno di Avis. L’evento si terrà allo Chalet della Rotonda di Ardenza a partire dalle ore 18.30, ingresso libero.

La festa inizierà con i saluti istituzionali alle ore 18.30 e la mostra fotografica “Scatta una foto per Avis“, dalle 20 l’apericena (su prenotazione), dalle ore 21 intrattenimento con la musica del gruppo livornese Trenta Corde, la premiazione dei donatori benemeriti cioè coloro che si sono distinti per aver promosso con tutti i loro mezzi la cultura del dono del sangue. La serata sarà condotta dal comico e attore livornese e vicepresidente di Avis Claudio Marmugi e da Massimiliano Bardocci storico speaker livornese e attore vernacolare. Per la prenotazione allo Chalet: 0586080960 – eventi@chaletdellarotonda.it.

Appello al dono

“L’emergenza non passa mai – ha detto il presidente Bagnoli – è importante che tutti i cittadini vadano a donare, Avis si impegna ogni giorno nella campagna di sensibilizzazione ma i numeri parlano di un calo soprattutto per la donazione di plasma. A Livorno rispetto al 2018, ci sono state 130 donazioni in meno e i motivi sono tanti tra cui una normativa sanitaria più stringente e una crisi sociologica, tutto questo va invertito”.

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