
Pubblicato ore 07:00
- di Valeria Cappelletti
LIVORNO – Ieri, 24 febbraio, è trascorso un anno esatto dall’inizio della guerra in Ucraina e proprio ieri è stata presentata l’edizione 2023 di “Medì, le Città hanno un’anima”, l’incontro internazionale tra le città del Mediterraneo, che intende promuovere le relazioni tra le società civili e le città e la “mediterraneità” quale cultura per vivere nella complessità attuale, significativa alternativa al bellicismo. “Medì”, partita nel lontano 2014, quest’anno darà voce all’Ucraina.
L’evento è promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, insieme al Comune di Livorno, con la collaborazione della Diocesi e di Istoreco e con il patrocinio della Regione Toscana e di Cesvot e si terrà il 16 e 17 marzo al Teatro Goldoni e in Goldonetta.
“Medì, le Città hanno un’anima” sarà suddiviso in 4 sessioni con la presenza di ospiti che racconteranno eventi e aneddoti legati a situazioni di guerra, di rifugiati e di sofferenza.
Le sessioni
Il primo giorno il convegno avrà inizio dalle ore 17 con una cerimonia inaugurale alla quale parteciperà anche il fondatore della Sant’Egidio Andrea Riccardi; a seguire la seconda sessione sulle “Città ferite”.
La seconda giornata sarà suddivisa nelle sessioni “Città rifugio: profughi e rifugiati nelle città del mediterraneo”, con inizio alle ore 9.30 e “Città di Abramo: le Fedi del mediterraneo e la città” alle ore 11.
A presentare Medì sono stati l’assessora comunale al Porto e Relazioni Internazionali Barbara Bonciani, con i responsabili della Comunità di Sant’Egidio Anna Ajello e Sabatino Caso.

La scelta di Livorno
“La Comunità di Sant’Egidio ha scelto fin da subito Livorno – ha detto Ajello – per la sua storia: è una città-porto, senza mura e senza ghetto ed è, più o meno consapevolmente, capace di confronto con le diversità e le avversità e di uno spirito positivo con cui affrontare le ondate della vita. Livorno sa cos’è la guerra, ha conosciuto la Seconda Guerra Mondiale ed è stata bombardata da tutte le forze in campo, non distingue tra buoni e cattivi, è ostile non a un nemico ma alla guerra in sé. Mentre soffiano intorno i venti di questa terza guerra mondiale combattuta a pezzi, vogliamo farci portavoce di tutti coloro che sono contro la guerra, perché la gente è stanca di soffrire. Da Livorno, terrazza sul Mediterraneo, non ci basta più solo guardare il mare di Abramo (come recita il sottotitolo dell’evento) agitato dalla Storia: e allora con la gente, le istituzioni, tanti amici della nostra città vogliamo investire in uno spirito di amicizia tra i popoli e le persone, in una cultura plurale, in un mondo depurato dei conflitti, dare forza al ritorno della pace, ridare volti e voce a chi la guerra non la vuole”.
La tematica della guerra
“Questo appuntamento annuale – ha aggiunto Barbara Bonciani – ci permette, come città, di fermarci due giorni per riflettere in profondità su tematiche come la pace, l’accoglienza e l’amicizia fra popoli che sono esigenze davvero trasversali ma poco ascoltate, poco comunicate. Prevale nella comunicazione di tutti i giorni la tematica della guerra, però non parliamo mai abbastanza della costruzione della pace, della presenza di una comunità civile fatta di persone comuni disposte a mettersi a disposizione ogni giorno per gli altri nella volontà di costruire un percorso di pace. Credo che questo sia un messaggio che dobbiamo portare alla nostra comunità. È vero che Livorno ha una mentalità più accogliente rispetto ad altre realtà però questo non basta, dobbiamo farla partecipare, dobbiamo renderla protagonista e con questo evento abbiamo sicuramente la possibilità di farlo, di confrontarci tutti”.
Come partecipare
Per partecipare alle giornate di “Medì” è necessario prenotarsi o alla segreteria organizzativa della Comunità di Sant’Egidio: 0586.211893 – 0586.069959 (fax) – santegidiolivorno@gmail.com; oppure presso il Comune di Livorno: cultura@comune.livorno.it.
Programma
Giovedì 16 marzo
Teatro Goldoni
I sessione – inizio ore 17.00
Cerimonia inaugurale con i saluti di Mons. Simone Giusti, vescovo di Livorno; Luca Salvetti,sindaco di Livorno.
Interviene: Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana.
Relazione Introduttiva: Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio.

II sessione dal titolo “Città ferite”
Odessa – Ugo Poletti, Odessa Journal, giornale inglese e punto di riferimento per capire le vicende ucraine passate e attuali;
Palermo – Giulio Fazio, Missione speranza e carità che accoglie minori;
Beirut – Elie Hasrouty sostiene i familiari delle vittime dell’esplosione nel porto di Beirut che il 4 agosto 2020 uccise 218 persone e ferendone altre 7mila;
Livorno – Luchino Chessa, Associazione 10 Aprile per i famigliari Vittime Moby Prince.
Venerdì 17 marzo
Teatro La Goldonetta
III sessione – inizio ore 9.30
Saluti di Barbara Bonciani, Comune di Livorno.
“Città rifugio – Profughi e rifugiati nelle città del Mediterraneo”
Trieste – Pietro Spirito, “Il Piccolo” di Trieste e Lorena Fornasir, Linea d’Ombra, quest’ultima aiuta i profughi che arrivano dalla rotta balcanica offrendo loro vestiti;
Ventimiglia – Delia Buonomo, Caffè Hobbit accogliendo profughi;
Livorno – Natalia Petrunia, educatrice fuggita da Kiev;
Genova – Clarisse Mbole, progetto “Corridoi umanitari” profuga ella stessa che ha subito violenze e adesso vive a Genova aiutando a sua volta chi fugge.

IV sessione – ore 11.00
“Città di Abramo – Le Fedi del Mediterraneo e la città”
Salonicco – Vassilios Milios, storico;
Beirut – Mohammad Sammak, consigliere politico del Gran Mufti del Libano;
Livono – Vittorio Mosseri, presidente Comunità ebraica di Livorno.
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