“+2° Accelerazione pericolosa”, al Museo di via Roma la mostra fotografica sui cambiamenti climatici

Visitabile fino all'8 gennaio

Fabrizio Sbrana indica una delle sue fotografie che ritrae il Lago di Vagli nel 1994
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Pubblicato ore 14:51

  • di Valeria Cappelletti

LIVORNO – Ci sono immagini che sono al tempo stesso bellissime e tragiche: bellissime perché mostrano paesaggi lontani, esotici, dai colori splendenti, perché immortalano distese di sabbia desertica che si perde all’orizzonte, o perché raccontano di popolazioni che vivono in luoghi aspri, dove la natura è selvaggia e forse anche ostile; ma sono tragiche perché rivelano la fragilità del mondo, l’impotenza delle popolazioni e i segni di un’umanità che pur di guardare al profitto è pronta a distruggere ciò che ha intorno.

Tutto questo è racchiuso nelle fotografie del fotoreporter Fabrizio Sbrana che compongono la mostra “+2° Accelerazione pericolosa” al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo fino all’8 gennaio. Fabrizio dagli anni ’80 a oggi ha girato il mondo e lo ha fotografato, ha visto i cambiamenti che ha subito e sta subendo il nostro pianeta a causa del riscaldamento globale.

“Quello di Fabrizio Sbrana non è un reportage, è un urlo”, si legge nel catalogo. Fabrizio cerca di alzare il velo su un tema che sì ci tocca tutti, che sì abbiamo vissuto anche vicino a noi con le alluvioni, il problema della scarsità dell’acqua, ma che ancora sentiamo lontano e per il quale siamo ancora convinti che ci sia tempo per rimediare, ma non è così.

La mostra è stata inaugurata i giorni scorsi alla presenza di Olimpia Vaccari, presidente della Fondazione Livorno Arte e Cultura che, insieme alla Fondazione Livorno, hanno promosso e realizzato la mostra, di Riccardo Costagliola, presidente della Fondazione Piaggio che ha collaborato alla mostra che prima è stata presentata proprio nella sede di Pontedera, di Angelo Scuri e Roberto Pullerà della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci (che ha dato il proprio contribuito alla mostra), di Anna Roselli presidente del Museo di via Roma, di Simone Lenzi, assessore alla cultura e di Andrea Simonetti, provveditore agli studi di Livorno.

Nella Sala delle esposizioni ci sono oltre 30 immagini stampate su lamina metallica di grandi dimensioni, ma su alcuni schermi scorrono ben 300 scatti che Fabrizio ha realizzato dagli anni ’80 a oggi e che raccontano le bellezze e la tragicità che il fotoreporter ha vissuto.

Una mostra che guarda soprattutto alle giovani generazioni e infatti molto verrà fatto affinché gli studenti di ogni ordine e grado siano coinvolti nella vista; intanto all’inaugurazione era presente la prima elementare della Scuola D’Azeglio.

Ricordiamo che Fondazione Livorno e Banca di Castagneto Carducci hanno sostenuto il progetto Speranza Verde  che ha visto la realizzazione di un murales diffuso tra Donoratico, San Vincenzo e Venturina, dell’artista Oniro e presente nel catalogo della mostra.

L’ingresso alla mostra è libero.

Informazioni

Museo: 0586266711 – musmed@provincia.livorno.it.
Orari: dal martedì al sabato ore 9-13; martedì, giovedì, sabato e domenica anche il pomeriggio ore 15-19.

Di seguito l’intervista di Valeria Cappelletti a Fabrizio Sbrana

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