Un appello all’unità riguardo la figura di Ciampi

Sinistra Italiana Livorno si rammarica della proposta ritirata

ciampi
Carlo Azeglio Ciampi
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LIVORNO – Riportiamo il comunicato inviato alla redazione da Sinistra Italiana Livorno e firmato dalla cooordinatrice Simona Ghinassi in merito alla questione di intitolare o meno la rotonda di Ardenza all’ex Presidente  della Repubblica e nostro concittadino Carlo Azeglio Ciampi.

“Se la figura di un Presidente rappresenta uno Stato mentre è in vita, lo rappresenta al tempo stesso dopo la sua morte attraverso la riconoscenza espressa in sua memoria. Inutile e dannoso ‘mettere cappelli’ e credo che Carlo Azeglio Ciampi stesso non avrebbe gradito. Come Coordinatrice della Federazione di Livorno mi sono già espressa nel merito, ma torno a dire che l’escalation innescata da una proposta poi ritirata ha sollevato un inutile vespaio, forse funzionale ad una campagna elettorale già partita che sarà senza esclusione di colpi?

Credo che lucrare sulla memoria di un Presidente sia una delle peggiori azioni che la politica possa mettere in atto. Prima di essere politici di professione, siamo cittadini di uno Stato e un Presidente della Repubblica, in quanto tale ci rappresenta tutti.

Ben vengano le raccolte di firme da parte di comuni cittadini, quindi, legittima e dovuta la proposta di Beppino Mancini proprio per la trasversalità e l’orizzontalità del suo gesto, ma non le strumentalizzazioni della politica. Trasformare una dimostrazione di affetto in un’arma elettorale è profondamente sbagliato, oserei dire atto di ingenerosità nei confronti prima dell’uomo, ed in seconda battuta, di tutto ciò che ha rappresentato per la storia di questo Paese. Sottolineo con forza la bontà del gesto del Sindaco come azione dovuta e di buon senso in virtù dello spirito unitario e per il rispetto istituzionale che rappresenta.

Mi rammarico del ritiro, ancor di più per ciò che sta accadendo ora. Dividere l’opinione pubblica sulle spoglie di un Presidente è il peggior servizio che la politica possa fare ad una comunità di donne e uomini che sta vivendo attualmente una crisi di modelli ed è sempre più lontana dalle istituzioni”.

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