
Pubblicato ore 21:21
TOSCANA – La Toscana resta in zona arancione anche la prossima settimana, ma con alcune zone rosse: la provincia di Pistoia e i comuni di Cecina (Livorno), Castellina Marittima (Pisa), Civitella Paganico (Grosseto), Marciano della Chiana (Arezzo), Castelnuovo Berardenga e Gaiole in Chianti (Siena), Certaldo (Firenze), Lucignano (Arezzo). In queste zone rosse chiudono anche le scuole di ogni ordine e grado.
È quanto è stato stabilito nel corso della riunione del Ceps, il Comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica, che si è svolta questo pomeriggio, 5 marzo, e che ogni settimana dopo la riunione del venerdì stabilirà se chiudere le scuole in zone a rischio. Sono 76 i Comuni sotto osservazione per il loro valore alto di contagio.
Il Ceps è composto da 18 persone: il presidente della Giunta regionale, che lo convoca e lo presiede; l’assessore alla sanità; l’assessore all’istruzione, il direttore generale della Giunta regionale; il direttore della Direzione sanità, welfare e coesione sociale; il direttore della Direzione Istruzione, formazione, ricerca e lavoro, il direttore della Direzione mobilità, infrastrutture tecnologiche e innovazione; il dirigente responsabile regionale della Prevenzione collettiva; il direttore generale dell’Ufficio regionale scolastico; un rappresentante dell’Upi; un rappresentante dell’Anci regionale; il direttore generale della Asl Centro; il direttore generale della Asl Nord Ovest; il direttore generale della Asl Sud Est; il direttore di Ars (Agenzia regionale della sanità); il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer; il presidente del Parlamento degli studenti; il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale. Alle riunioni del Comitato sono invitati i prefetti competenti per territorio, in riferimento alle decisioni di assumere. dei prefetti, uno di Upi, uno di Anci e l’inviato del Parlamento degli studenti.
Il Ceps si riunisce ogni venerdì e valuta, sulla base dei dati epidemiologici, gli interventi da mettere in atto.
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