Riapre la Baracchina Rossa tra lampioni, palme storiche e vetrate in stile liberty create da Stefania Zannerini

Zannerini è una delle poche che lavora ancora il vetro in Italia

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La Baracchina Rossa restaurata. Foto: Valeria Cappelletti
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  • di Valeria Cappelletti

LIVORNO – Finalmente ci siamo! Da domani la Baracchina Rossa sarà ufficialmente aperta al pubblico, questo pomeriggio dalle ore 18.30 è prevista una inaugurazione con le autorità. Poi da giovedì 1 agosto a partire dalle ore 18 si parte con aperitivo e intrattenimento musicale.

Via i ponteggi, via la rete che teneva la Baracchina Rossa nascosta al pubblico, i nuovi proprietari Massimiliano Caleo e Valentina Giangrosso insieme al consulente Samuele Scarpa e al geometra e direttore dei lavori Emiliano Faccin hanno restituito il centro della movida livornese soprattutto estiva e set di tanti spot pubblicitari e film, ai livornesi.

Le novità

L’interno della Baracchina. Foto. Va. Cap.

Ma la bella struttura in stile liberty che sfoggia un bel rosso acceso, presenta alcune importanti novità: la terrazza che permetterà ai clienti di avere una vista diretta sul mare, una nuova pavimentazione a scacchiera che richiama quella della Terrazza Mascagni e due palme storiche all’entrata.

“Abbiamo restaurato il bancone storico e il retro banco – dice Samuele Scarpa –  il nostro intento è stato di preservare la storicità del luogo perché chi entra riconosca subito che si tratta della Baracchina Rossa. C’è un forte legame con la città: la pavimentazione che ricorda la Terrazza Mascagni, le palme che ricordano il lungomare, le sedie che fanno pensare agli stabilimenti balneari, Inoltre grazie ad Arte Antica abbiamo aggiunto alcuni pezzi storici nel bagno”.

Tutti i davanzali in marmo sono originali, così come la palladiana, la pista da ballo. Dentro, le pareti sono state tinteggiate con il colore carta da zucchero e sopra al bancone fa bella mostra di sé la scritta “La Baracchina”. Tra le altre novità, la facciata è stata arricchita da eleganti vetrate dai colori giallo, rosso e blu, che sono state poste nella parte più alta dell’edificio.

Le vetrate

Zannerini mentre lavorava alle vetrate

A occuparsi della realizzazione delle vetrate è stata chiamata Stefania Zannerini, livornese, classe 1975, diplomata con il massimo dei voti all’Istituto d’Arte F. Russoli di Pisa, indirizzo d’arte vetraria.  Fin da giovane segue le lezioni di disegno dal Prof. D. Schinasi. Aiuta nel suo lavoro l’artista Paolo Braschi, il primo a realizzare lampade Tiffany in Italia, e grazie a Braschi impara la loro lavorazione.

Zannerini in passato si è occupata anche del restauro della vetrata della Chiesa sconsacrata dell’Istituto Mascagni sede dell’Auditorium e dei santi che si trovano ai lati, e poi l’importante vetrata di Athos Natali della Chiesa di San Jacopo. È tra le poche artiste in Italia che ancora si occupa di lavorare il vetro in maniera artigianale.

L’omaggio a Picasso

Le vetrate della Baracchina sono cinque quadrate, due mezzelune e una vetrata da porta che raffigura l’opera di Pablo Picasso “I tre ballerini“. “Abbiamo ripescato le vecchie fotografie in bianco e nero della Baracchina Rossa – ha detto Zannerini – per rifare gli stessi disegni sulle vetrate, i colori invece sono stati scelti dai proprietari, mentre la vetrata di “I tre ballerini” l’avevo realizzata già in precedenza, è piaciuta ed è stata scelta. Picasso è un artista che amo molto e le sue opere si prestano molto bene per le vetrate, inoltre “I tre ballerini” sono movimento, e a me piace dare movimento alle cose non mi piacciono le cose statiche”.

“Vorrei insegnare questa arte ai giovani”

“Compro questo vetro già colorato che arriva dal Messico – prosegue Zannrini – si chiama opalescente per le tante sfumature che assume, si usa soprattutto per le lampade, io amo usarlo anche per le vetrate perché secondo me dà un impatto visivo bellissimo. Arriva in Italia, per lo più a Milano, già colorato in lastre di un metro e 20 per 80. Il mio dispiacere è che il mercato del vetro artigianale stia morendo, nessuno lavora più il vetro e la richiesta viene meno perché il vetro è costoso e poi il mercato cinese ha cominciato a farne in serie a livello industriale a prezzi stracciati, ma naturalmente è di minore qualità. Lavoro il vetro dal 1997 e il mio sogno è di trasmettere questa arte ai giovani, ma non è facile perché lavorare il vetro richiede pazienza, ci vuole una giornata per tagliare, assemblare e saldare le vetrate più piccole, quelle grosse di oltre un metro richiedono anche due giorni, inoltre è pericoloso perché ci si può tagliare”.

Inaugurazione in musica

Per l’inaugurazione i nuovi proprietari propongono anche una selezione musicale giovedì 1 agosto dalle ore 19.30 warm up dj set con Alessio Verani e alle ore 21 dj set di Turbojazz, vero nome Tommaso Garofalo classe 1986, veronese ma milanese di adosione. L’ingresso è libero.

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1 Comment

  1. finalmente qualcuno che non sconvolge troppo anche posso permettermi la scritta doveva essere 2 LA BARACCHINA ROSSA ” e le vetrate con il pavimento mi sembrano un po’ troppo pesanti per il contesto, sarebbero stati meno di impatto e forse più Liberty colori più tenui appunto Liberty.
    speriamo non si sia troppo ingrandita nei volumi sconvolgendo l’impatto ed il senso delle baracchini sul mare.

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