Gruppo Labronico. Piera Pieri e i suoi dipinti che sembrano emergere da un sogno fiabesco

La sua figura elegante e misteriosa suggerisce discrezione

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L'artista Piera Pieri. Foto: Fasulo
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Pubblicato ore 14:00

  • di Serafino Fasulo

LIVORNO – Entrare nell’atelier-abitazione di Piera Pieri ha il sapore di quelle inquadrature che all’inizio di un film immediatamente ti trasportano all’interno di una storia. In un attimo si dimentica la strada dalla quale si è giunti per perdersi in un viaggio, trasportati dalla stratificazione degli oggetti disposti da una brava scenografa. Tutto è collocato con amore, ogni cosa è tessera di una vita caparbiamente vissuta come si desiderava, disposta come gli adornamenti sacri degli altari.

Foto: Fasulo

“Non ho mai rifiutato il lavoro su commissione, quando mi è stato chiesto un ritratto o una composizione floreale li ho fatti. Questo mi ha permesso di continuare a dipingere, questa casa l’ho comprata dipingendo”. In posizione centrale un cavalletto, al suo lato, in buon ordine, i colori.

Bambole, orsacchiotti di peluche, fotografie, maioliche e ceramiche affollano lo spazio, pronti per essere raccontati dai suoi pennelli. Dalle sue tele le forme emergono come da un sogno fiabesco e cercano la luce, si ribellano ai toni scuri che talvolta le trattengono, gettandosi in una danza animata dalle note di una Seguidilliias, come quella che si dispiega nello spartito sul leggio del pianoforte di Piera.

Piera sembra essere portatrice di una fatica che amerei mi raccontasse ma non oso chiedere. La sua figura elegante e misteriosa suggerisce discrezione e il celato che si respira nel suo atelier invita a non avere fretta.

Un gatto su un tavolo, immobile come una sfinge, suggerisce silenzio. Il sole sta tramontando, è il momento di andare. “La prossima volta prendiamo un caffè” mi dice salutandomi, “sicuro, la prossima volta prendiamo un caffè”.

Piera Pieri, livornese d’adozione, nasce a Firenze. Tra le prime pittrici ad essere invitate a far parte del Gruppo Labronico, ha vinto molti premi regionali e nazionali. Ha studiato psicologia ed ha lavorato nel mondo della moda come disegnatrice, dopodiché ha deciso di dedicarsi totalmente alla pittura.

Le fotografie sono state scattate da Serafino Fasulo


Serafino Fasulo è produttore, regista di documentari e fotografo. Ha lavorato per la RAI, per Sky e per altre produzioni televisive e cinematografiche. Ha curato numerose rassegne video e cinematografiche, eventi teatrali, mostre di pittura e fotografia.

È stato responsabile della programmazione audiovisiva del Nuovo Teatro delle Commedie e del Teatro Mascagni di Livorno dal 1995 al 2003. Dal 2003 al 2013 è stato gestore e coodirettore artistico del cinema Kino-Dessé e dell’Arena Ardenza di Livorno. Nel 2014-2016 è stato assessore alla cultura del Comune di Livorno.

È stato Presidente Nazionale dell’Unione Italiana Circoli del Cinema (UICC). Dal 2016 al 2020 è stato Art Director della Fondazione Laviosa. Attualmente sta sviluppando progetti fotografici a lungo termine con particolare attenzione ai flussi migratori.

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