Gruppo Labronico. Nilo Galliano Morelli, la sua arte tra pittura e scultura

Gli è stato attribuito il Premio Combat

Nilo Galliano Morelli. Foto: S. Fasulo
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Pubblicato ore 12:00

  • di Serafino Fasulo

“Il travertino è duro”. Nilo scolpisce ancora, non lo scoraggiano gli anni che passano e sono 94. Lo guardo con un po’ di sospetto ma le perplessità vengono meno quando lo vedo salire con agilità la scala che conduce alla mansarda di una casa estremamente movimenta.

Foto: Fasulo

Nilo abita in via Micheli, pochi livornesi sanno dov’è, per me fa parte dei luoghi dell’infanzia. Si tratta di un vicolo che, piegandosi ad angolo retto, mette in comunicazione Borgo S. Jacopo e Corso Mazzini. Siamo a due passi dal cantiere Luigi Orlando, in un’area dove l’intrusione di qualche palazzo anni ’70 non ha snaturato una Livorno risparmiata dai bombardamenti e dalla speculazione edilizia.

Foto: Fasulo

Arrivo all’ora stabilita e trovo Nilo ad attendermi sulla soglia di casa. Non sono ancora entrato e i motivi per fotografare sono già tanti, alle pareti grandi riproduzioni di dipinti dell’età rinascimentale e foto in bianco e nero della Livorno di prima metà del secolo scorso, sulle mensole, nei mobili gli oggetti cari accumulati in una vita costituiscono gli altari del tempo. In un salotto dominato dal rosso, protetta da un lenzuolo si intuisce una tastiera, “ho iniziato come musicista e compositore, negli anni ’50 e ‘ 60, il mio genere melodico piaceva. Poi con l’arrivo dei beat ho capito che i tempi erano cambiati”. Nilo abbandona la musica e inizia a frequentare l’accademia di pittura Trossi-Uberti, tra gli insegnanti Giulio Guiggi. Ha quasi quarant’anni e da allora non lascerà più pittura e scultura trovando una propria forma espressiva e continuando attraverso le riproduzioni a studiare i classici.

Mi fa da guida, scale interne ed esterne, stanze cariche di dipinti che si aprono su altre. Usciamo in un delizioso giardino ma non è finita, in una piccola dependance c’è lo spazio per la scultura, dove sculture sull’orma dell’amato Modigliani vengono scolpite ancora oggi come ad impadronirsi dell’anima del celebre “esiliato”.

Foto: Fasulo

Di fronte ad una foto dove ragazzini in doppia fila col berretto e mantellina escono dalle Scuole Benci non ho chiesto a Nilo fino a quando ha potuto proseguire gli studi. Per chi è nato nel ’27 la sorte ha spesso riservato una crescita precoce ma è straordinario constatare come i libri, soprattutto quelli d’arte, siano ovunque. La musica, la pittura, le discipline artistiche avvicinano alla cultura più di quanto possano fare i percorsi scolastici, migliorano la qualità della vita e l’allungano. L’ultimo dei tanti riconoscimenti che Nilo ha avuto, gli è stato attribuito dal Premio Combat, concorso particolarmente attento alle giovani tendenze dell’arte contemporanea, con un’opera il cui titolo epigrafico è screziato di umorismo vitale: Una vita da precario, finalmente un posto fisso.

Nilo Galliano Morelli è nato a Livorno, dove vive ed opera. Dopo aver studiato e lavorato come compositore, negli anni ’50 e ’60, si dedica alla pittura e frequenta la Fondazione d’Arte Trossi Uberti. La Galleria d’Arte Rotini lo ha fatto conoscere in Italia e all’estero. Ha al suo attivo numerosi premi tra i quali il prestigioso “Mario Borgiotti”.

Le foto sono di Serafino Fasulo


Serafino Fasulo è produttore, regista di documentari e fotografo. Ha lavorato per la RAI, per Sky e per altre produzioni televisive e cinematografiche. Ha curato numerose rassegne video e cinematografiche, eventi teatrali, mostre di pittura e fotografia.

È stato responsabile della programmazione audiovisiva del Nuovo Teatro delle Commedie e del Teatro Mascagni di Livorno dal 1995 al 2003. Dal 2003 al 2013 è stato gestore e coodirettore artistico del cinema Kino-Dessé e dell’Arena Ardenza di Livorno. Nel 2014-2016 è stato assessore alla cultura del Comune di Livorno.

È stato Presidente Nazionale dell’Unione Italiana Circoli del Cinema (UICC). Dal 2016 al 2020 è stato Art Director della Fondazione Laviosa. Attualmente sta sviluppando progetti fotografici a lungo termine con particolare attenzione ai flussi migratori.

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