Gruppo Labronico. David Giroldini e le sue “immagini” frutto di una lunga osservazione

Dice l'artista: “Dipingere dal vero distrae"

David Giroldini. Foto: Fasulo
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Pubblicato ore 12:00

  • di Serafino Fasulo

LIVORNO – Tra la passeggiata a mare e la vecchia Aurelia, uscendo da Livorno verso Sud, si colloca Banditella, un quartiere residenziale che raramente si attraversa se non si ha un motivo specifico, anche l’area commerciale sembra pensata ad uso esclusivo degli abitanti della zona.

Villette candide, silenziose, simili, fanno perder l’orientamento. In una di queste c’è lo studio di David Giroldini. Mi accoglie in uno spazio che di “pittoresco” non ha niente, regna un grande ordine. Il cavalletto nero posizionato al centro di una stanza e ai lati due piccoli tavoli neri che contengono gli strumenti di lavoro, le pareti bianche. Una compostezza cromatica interrotta soltanto dai colori, quelli contenuti dai barattoli e dai tubi e quelli stesi sulla tela alla quale David sta lavorando e su altre alle pareti.

Foto: Fasulo

Spiagge raccontate con punto di vista insolito, lo sguardo del pittore sembra coincidere con quello di un sole malato che provoca abbronzature pesanti, ai limiti dell’ustione. E poi i chioschi dei giornalai e dei bar, spesso visti in ore notturne, come lucciole a indicare il percorso verso aree che interrompono le solitudini. Mi avvicino alle tele e noto che le campiture più ampie sono definite da piccoli colpi di pennello.

“Non mi vedo come puntinista, i miei punti di riferimento sono piuttosto la “nuova figurazione” e l’esistenzialismo di Hopper”. David non dipinge en plein air come gli Impressionisti e i Macchiaioli, le sue “immagini” sono frutto di una lunga osservazione mediata dalla memoria.

Foto: Fasulo

Dipingere dal vero distrae, porta all’osservazione di troppe cose e fa perdere di vista quel che più interessa, la sintesi”. L’abilità del tratto e la capacità di adesione ad un realismo magico si spiegano con il lavoro, dalle cartelle escono fuori anni di disegno, tavole anatomiche, composizioni e scomposizioni del mondo naturale e animale.

Gli chiedo di sedersi al cavalletto per un ritratto fotografico, prende il pennello e si volge di tre quarti verso di me, alzando leggermente il mento. Allora mi ricorda la compostezza di San Girolamo nella tela di Antonello da Messina, dove ordine, eleganza, applicazione, compostezza sono dimentiche dell’ostentazione.

David Giroldini nasce a Livorno nel 1965. Dopo aver frequentato l’Istituto d’arte di Lucca ha proseguito gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze nella sezione Pittura. Insegna al liceo Artistico “F.Russoli” di Pisa. Ha ricevuto riconoscimenti sia per la pittura che per la grafica.

Le immagini sono di Serafino Fasulo


Serafino Fasulo è produttore, regista di documentari e fotografo. Ha lavorato per la RAI, per Sky e per altre produzioni televisive e cinematografiche. Ha curato numerose rassegne video e cinematografiche, eventi teatrali, mostre di pittura e fotografia.

È stato responsabile della programmazione audiovisiva del Nuovo Teatro delle Commedie e del Teatro Mascagni di Livorno dal 1995 al 2003. Dal 2003 al 2013 è stato gestore e coodirettore artistico del cinema Kino-Dessé e dell’Arena Ardenza di Livorno. Nel 2014-2016 è stato assessore alla cultura del Comune di Livorno.

È stato Presidente Nazionale dell’Unione Italiana Circoli del Cinema (UICC). Dal 2016 al 2020 è stato Art Director della Fondazione Laviosa. Attualmente sta sviluppando progetti fotografici a lungo termine con particolare attenzione ai flussi migratori.

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