Paolo Staccioli “Una creatività evocativa”, una mostra che unisce l’antico e l’attuale

Apertura al pubblico da oggi, ore 16

L'Artista Paolo Staccioli. Foto: Glauco Fallani
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Pubblicato ore 07:00

  • articolo e fotografie di Glauco Fallani 

LIVORNO – Oggi, 9 aprile, aprirà al pubblico l’importante mostra curata da Michele PierleoniUna creatività evocativa” opere scelte di Paolo Staccioli. Dove andare a visitarla? Nella sede di rappresentanza della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci (via Rossini, 2.). Un luogo che, grazie alle ottime rassegne che vi sono state presentate, con il tempo ha cominciato a essere familiare per ogni livornese che ami l’Arte e la cultura.

Questa volta vi sono esposte importanti opere di Paolo Staccioli pittore, ceramista e soprattutto scultore (a pochissimi sarà sfuggita la sua scultura bronzea installata da tempo in piazza Cavour proprio sotto le finestre della sede espositiva), un Maestro dal sapore internazionale che può vantare un curriculum vastissimo.

“I suoi soggetti – dice il bravo curatore Michele Pierleoni – riconducono a un fare antico, creano ponti con gli Etruschi e con gli Assiri ma, allo stesso tempo, Staccioli ha questo modo di riuscire a mantenere il fanciullo che è in noi e permette di rinnovarsi nel vedere le mutazioni del linguaggio creativo in un raffronto continuo tra l’antico e l’attuale”. Un’interpretazione precisa e puntuale con la quale non posso che trovarmi in pieno accordo.

Staccioli e Michele Pierleoni

La mostra è veramente bella e talmente interessante da spingermi ad invitare tutti a spendere un’oretta per andare a visitarla. Molte le opere esposte che sono riuscite a colpirmi in modo particolare. Una sopra a tutte; si tratta di una recentissima tecnica mista (carta velina e ceramica) su tela 50×50 dal titolo “In viaggio III” che, secondo me, è molto adatta per esemplificare la poetica determinata dal vissuto dell’Artista.

Sullo sfondo spiccano centinaia di piccoli disegni fatti con la china, ripetitivi, disposti in lunghe file: cavalli, maschere, uccelli dalle zampe lunghissime, di nuovo cavalli, un paio di file miste tra cavalli e cherubini, altre maschere, cavalli con le ruote accompagnati da poche frasi scritte in corsivo ed un’ultima fila di cavalli con le ruote. Giocattoli, evidentemente. Il tutto dominato da due figure in ceramica sapientemente decentrate, un animaletto (forse un cagnolino), un uomo con in mano una gran borsa ed una donna che se ne sta immobile al suo fianco.

Staccioli, “In viaggio III”

Quante domande. All’Artista, lì presente, ho avuto l’opportunità di farne una. “Perché i cavalli con le ruote?” gli ho chiesto colpendo forse nel segno. La risposta è stata capace di aprire tutto un mondo.

“L’affetto per un simile soggetto – è stata la risposta – mi viene da un passato molto remoto, da una fotografia che ho tra le più care. Scattata nello studio di un fotografo nel 1917, raffigura mio padre in compagnia di due sorelline e mamma, mentre aveva tra le mani questo cavallino probabilmente avuto in prestito per l’occasione”.

Sta qua, secondo me, la peculiarità di questo affabile settantanovenne Artista di Scandicci venuto fino a Livorno in compagnia della sua signora. Un toscano capace di legare la grandezza che ci arriva dal passato con i modi del presente. Nella foto, è vero, c’è suo padre, il suo passato; ma se, con un piccolo sforzo, si trasla lo stesso ragionamento a dimensione universale ecco che si materializzano gli etruschi e, perché no, pure gli Assiri.

“Ed i “cardinali?” ha chiesto qualcun altro. “Era morto da poco Papa Wojtyla e ovunque in tv si vedevano cardinali arrivati a Roma per eleggere il novo Pontefice – ha risposto lo Staccioli – Così mi è venuta l’idea di proporre cardinali con le loro valigette oppure in auto con tanto di ruote. La cosa piacque molto e mi portò ad avere un invito per allestire a Palazzo Pitti un’importante mostra personale. Io, che a Firenze avevo fatto il semplice vigile urbano, tutto a un tratto mi ritrovai a leggere in grande il mio nome addirittura su un palazzo conosciuto in tutto il mondo. Eh sì, i Cardinali mi hanno sempre portato fortuna”.

Questo è l’uomo, uno degli ultimi schietti e grandi toscani come da tempo non se ne trovano più in giro per il mondo.

Orari e prenotazioni

La mostra, a ingresso libero, sarà visibile dal 9 aprile al 4 giugno nella sede di rappresentanza Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci in via Rossini, 2 piano primo (angolo via Cairoli). L’esposizione ha il patrocinio di Comune di Livorno, Fondazione Livorno e Fondazione Livorno. Arte e Cultura.

Orario 16.00 – 18.00 (chiuso domenica e festivi) previo prenotazione via email a: marketing@bcccastagneto.it o telefonando a 0586/210180.

Le immagini sono state scattate da Glauco Fallani

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