Sua Altezza il Tramezzino: storia di una gustosa invenzione

In principio era il sandwich

Dsegno Maria Cristina Manetti
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Pubblicato ore 12:00

  • di Patrizia Caporali

Quasi 100 anni e non li dimostra! Anzi, più passa il tempo e più diventa attuale, prelibato, gustoso… la squisitezza in questione altro non è che Sua Altezza il Tramezzino.

In principio era il sandwich, con nobili illustri origini, per il lord inglese, John Montagu IV° conte di Sandwich, che intorno al 1760, si dice, usava farsi servire la sua cena, roastbeef tra due fette di pane imburrato perché, essendo un impenitente giocatore di carte, non voleva lasciare la sua partita o forse era semplicemente molto occupato in questioni diplomatiche.

Più tardi, nei primi anni del 1800, anche una duchessa inglese, stanca di dover aspettare per la cena, decide di accompagnare dei piccoli panini alle tazze di tè tipiche del pomeriggio britannico. Era del pane bianco tagliato a forma triangolare con burro e cetrioli; quando poi la pratica dei tea sandwiches si diffonde in tutta l’Inghilterra, al loro interno si aggiungono salumi e formaggi.

Ma siamo a Torino nel 1926 e qualcuno comincia a creare questo apprezzato spuntino. È proprio la signora Angela Demichelis Nebiolo che, tornata in patria dopo essere espatriata in America con il marito, introduce nel Caffè Mulassano di piazza Castello nuove proposte per l’aperitivo. Dapprima inizia con i toast, poi decide di usare le stesse fette di pane non tostato farcendole in vario modo con cose squisite.

Qui la leggenda vuole che, secondo la tradizione piemontese, i primi tramezzini ripieni di burro e acciughe, venivano serviti con l’aperitivo e finivano per essere il pranzo veloce di impiegati e sartine che lavoravano nei dintorni. Fino ad allora si chiamavano ancora sandwich o paninetti, finché un giorno Gabriele D’Annunzio ordina uno di quei golosi tramezzini, ispirato dai tramezzi che dividevano due stanze nella sua casa di campagna e alludendo al fatto che il tramezzino poteva separare due pasti principali della giornata.

Ma è a Venezia che il tramezzino trova la sua massima espansione per diventare una vera e propria istituzione, protagonista degli aperitivi, accompagnato da uno Spritz o da un calice di vino. Certo che qui el tramesin ha caratteristiche ben precise, abbastanza diverse sia dal sandwich inglese che dall’intramezzo tanto amato da Gabriele D’Annunzio: è un pane morbido al latte senza crosta, tagliato a triangolo e farcito molto abbondantemente nella parte centrale, mentre i bordi vengono leggermente schiacciati, per far assumere la tipica forma bombata. La caratteristica più particolare rimane l’umidità del pane, dovuta non solo dall’utilizzo della maionese, ma anche dal clima umido della città che permette di mantenere il pane così morbido da sciogliersi in bocca.

L’orgoglio dei veneziani per questa prelibatezza è tale che continuano a contendersi il primato di averlo inventato loro, ma oggi, che si gusti sotto la superba Mole o sulla suggestiva laguna, il tramezzino rimane lo snack per eccellenza e la creatività che ne distingue la preparazione continua a esaltarne la bontà con infinite varianti.

Dai più classici prosciutto e funghi, prosciutto e carciofini, prosciutto e formaggio, mozzarella e pomodoro, tonno e uovo sodo, rucola e gamberetti o granchio, pollo e lattuga, fino i più originali come quello all’aragosta, al caprino con radicchio e tartufo, al salmone e avocado, con vitel tonné, con peperoni e acciughe… una capricciosa fantasia di farciture che ogni volta ne accresce la sfiziosità.

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