Cinque pozzi costruiti in Tanzania grazie ai tappi di plastica

Per promuovere la raccolta un nuovo testimonial e 6 giovani aiutanti

Da sinistra: Alessandro Giorgi, Marco Solimano, Fabio Canaccini, Joao Capistrano
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LIVORNO – Cinque pozzi in tre villaggi della Tanzania per dare acqua potabile a circa 5mila persone, questo grazie anche alle 50 tonnellate di tappi di plastica che, nel 2016, i livornesi hanno donato al Centro Mondialità Sviluppo Reciproco di via della Madonna. “La nostra filosofia – ha detto il presidente Fabio Canaccini – è quella di dare vita a progetti in loco aiutando così le persone nelle loro terre di origine. In particolare il Centro dal 2002 si occupa della raccolta di tappi di plastica per la costruzione di pozzi di acqua potabile nella regione di Dodoma, in Tanzania”.

Joao insieme ai 4 dei 6 ragazzi impegnati nella raccolta dei tappi

A promuovere la raccolta dei tappi un volto nuovo quello di Joao Capistrano Maria Bussotti Neves Junior, più volte campione italiano di mezzo fondo, atleta del Gruppo Sportivo dell’Esercito, tesserato con l’Atletica Livorno e di origine mozambicana, che subentra a Igor Protti. “Per me è un onore – ha detto Joao – sia sostituire un così grande campione, sia poter promuovere un progetto che mi tocca particolarmente visto la vicinanza tra la mia terra e la Tanzania”. Ad aiutare nella raccolta dei tappi anche un gruppo di sei ragazzi provenienti dall’Africa e che sono ospitati dall’Arci. “Si tratta di giovani fuggiti dalle loro terre – dice Marco Solimano, presidente Arci – che si danno da fare per aiutare i loro fratelli rimasti nei loro paesi. Vorrei quindi sfatare la diceria secondo la quale questi giovani non hanno voglia di fare niente, hanno invece interessi e volontà”.

La costruzione di pozzi non è l’unico progetto del Centro che, infatti, si attiva per la realizzazione di ospedali e di scuole grazie al progetto Shule, nato nel 2000, e che promuove il diritto allo studio per i giovani delle scuole superiori restando all’interno della propria comunità e nel proprio paese. “Grazie a questo progetto – ha proseguito Canaccini – un’intera classe di 19 studenti della scuola superiore ha ottenuto il diploma. Un traguardo importante, che ci fa onore”. Un’altra iniziativa che il Centro intende portare avanti riguarda la raccolta dell’olio usato: “Abbiamo già contattato molti ristoranti e gli amministratori di vari condomini affinché ci aiutino per portare avanti questa azione che fa bene all’ambiente e che ci aiuta a cambiare la vita di chi vive nel sud del mondo”.

Valeria Cappelletti

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